30.11.08
- Una mia riflessione sulla “SQUADRA”! |
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In questi ultimi tempi
ho assistito a molte partite, di campionato e non, e di tutte le
categorie, dal settore giovanile, ai campionati dilettanti, per finire
alla massima serie. Una cosa mi è apparsa molto
evidente: la difficoltà di rendere armonico il gioco a prescindere dal
sistema adottato. Sembra che si giochi a compartimenti stagni, i difensori
fanno la difesa, gli attaccanti la fase offensiva e i centrocampisti
isolati tra i due reparti, legati tra loro solo dagli “esterni” o
giocatori di fascia più o meno offensivi secondo la strategia di gioco
scelta dall’allenatore. Ad ognuno il suo compito! Risultato: ognuno s’interessa
esclusivamente del suo orticello. La partita diventa la ripetizione
sistematica di “compitini”,
combinazioni di gioco memorizzate in allenamento e, quando qualcosa non
va, si cambiano i giocatori. Della squadra, “un insieme di intenti a formare un corpo unico”,
come la intendo io, nemmeno l’ombra! L’assemblaggio di una squadra, il mettere le basi per allestire un gruppo di giocatori compatti e complementari, non parte dal sistema di gioco, anzi ne è del tutto estraneo, ma si basa sull’amalgama bilanciato delle capacità tattiche individuali dei suoi singoli componenti, un argomento, “La costruzione di una squadra”, che tratterò approfonditamente nel prossimo libro.
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