biografia


Il mio nome deriva dalla fusione di quelli dei miei nonni: Pietro e Luigi, dunque Pierluigi, tutto attaccato, come a rinsaldare la serena forza del primo e l’austera rigidità militare del secondo.   Sono nato il 9 Settembre 1947, ma non mi parlate di segni zodiacali per tracciare gli aspetti del mio carattere.  Era l’imbrunire di un giorno di fine estate, mia madre tiene a precisarne l’ora esatta che io non ricordo mai, in Via Roma, a Marostica; allora i bambini li facevano nascere in casa.  



Sono nato con le scarpette da calcio ai piedi, come mi ripetevano sempre i miei familiari, dai campetti attorno a casa, all'oratorio per finire alla U.S. Marosticense, la squadra del paese, dove aveva militato mio padre: giocavo in attacco e mi piaceva soprattutto dribblare. Ho avuto parecchi allenatori che si sono alternati negli anni, forti solo della loro passione e dell'esperienza di ex giocatori della sportiva dei quali ricordo , Carraro e Giuseppe Zanfrà. Passato alla Virtus Bassano, la squadra militante in promozione se non ricordo male, del Centro Giovanile ancora in età juniores, ho disputato la prima parte del campionato nelle giovanili. Nel girone di ritorno l'allenatore, Luigi Nave, mi chiama in prima squadra, è il momento in cui decido di cambiare ruolo e mi sposto nella posizione che sarà per me definitiva, di mediano. Dopo un buon girone di ritorno e alcuni tornei notturni di fine campionato, si fa avanti il Treviso e, con il mio compagno di juniores, Antonio Congiu, passo con i bianco-celesti della marca, era la stagione 66/67, la squadra era allenata da Sergio Manente, friulano di Udine, ex terzino-mediano della Juventus. Credevo di giocare inizialmente con la squadra Beretti, ma, anche se non avevo fatta la preparazione precampionato, mi chiamò subito in prima squadra e disputai da titolare due splendidi campionati culminati con la convocazione nella nazionale di serie C e dal premio ricevuto come miglior giocatore del mio girone.

Il cartellino di mio padre, 1933



Nella stagione successiva e per quattro anni, ho militato nel Catanzaro dell'allora presidente Nicola Ceravolo, tre campionati in serie B in cui ebbi la soddisfazione di essere chiamato a far parte della nazionale di Lega, e poi la storica promozione in A dopo uno spareggio con l'Atalanta ed il Bari, che superammo con la rete di testa dell'indimenticato Angelo Mammì al San Paolo di Napoli. Sono stati tre gli allenatori che si susseguirono: dapprima il genovese Giuseppe Lupi, che non terminò la stagione, sostituito dal bolognese Dino Ballacci ed infine, per gli ultimi due  anni, il modenese Giovanni Seghedoni.



Quel primo anno di serie A finì con la retrocessione! Il campionato successivo (1972/73) approdai a Verona. Arrivato nella compagine scaligera nello stesso giorno di Zigoni e Luppi, passammo assieme i successivi sei anni di cui cinque in serie A e uno di B (retrocessione nel 19774/75 causata da una malaugurata telefonata del nostro presidente Saverio Garonzi a Clerici), che terminò con il difficile spareggio di Terni proprio contro la mia ex squadra, il Catanzaro. Due allenatori si alternarono in quel periodo, Giancarlo Cadè e, nei successivi tre anni, l'ex direttore Tecnico della Nazionale Ferruccio Valcareggi, ricordato da tutti noi con sincero affetto.    Il mio ultimo anno nelle squadre delle serie maggiori l'ho trascorso, da novembre, in Liguria, con i colori rosso blù Genoani, del presidente Fossati. Alla sua guida si alternarono Pietro Maroso, prima, sostituito da Ettore Puricelli ed infine dall'allenatore in seconda Gianni Bui, un anno davvero tormentato.



Dal 1982 prende il via il mio percorso d'allenatore, dapprima come allenatore/giocatore nella Juve Stabia, poi anno dopo anno, Rossanese, Bassano del Grappa, Chiaravalle Frama (campionati dilettanti), un anno di pausa  e poi solo nelle vesti di allenatore, Pievigina, Thiene, Chievo, Suzzara, Ravenna, Fiorenzuola d'Arda, Ospitaletto, Castel di Sangro (tutte in serie C2, a parte il Thiene).



Ho continuato ad allenare alternandomi tra il settore giovanile del Verona Hellas,  da dove ha preso piede la mia esigenza di scrivere, nelle squadre giovanissimi ed  esordienti, a qualche anno sabbatico e a qualche apparizione in campionati dilettanti del trentino, fino a quest'ultimo anno in cui ho avuto una collaborazione con la squadra di Belfiore.