20.09.07 - L'appello di Platini: "Valori, non soldi"

Probabilmente M. Platini, presidente dell’Uefa, ha letto il mio libro ed esteso a tutta l’Europa quelli che sono i miei pensieri e le mie considerazioni sullo sport in generale e sul calcio in particolare, quello per cui mi batto da tempo nel piccolo spazio concessomi dal calcio italiano minore, nell’ambito dilettantistico e dei settori giovanili. Ma è poi così da meno quello relativo ai giovani?

Michel, nella sua lettera inviata alle maggiori autorità dell’Unione, parla di "Una grave  minaccia che si staglia all'orizzonte dello sviluppo del calcio europeo: la nefasta onnipresenza del denaro. Nel nostro mondo l’obiettivo principale è sempre stato quello di vincere trofei. C’è il rischio che solo il profitto finanziario consenta di misurare i successi sportivi”. Si rammarica di constatare che l’inquinamento dei valori sportivi non susciti risposte adeguate dalle istituzioni europee e rivolge un appello ai capi di stato e di governo per “Avere norme che garantiscano equità ed equilibrio nelle competizioni sportive, tali da difendere il modello sportivo europeo basato sulla solidarietà sociale e finanziaria tra i ricchi e i poveri, unica garanzia dei valori a noi cari”.

Non c’è che da condividere totalmente questa sua preoccupazione, soprattutto alla luce di ciò che è successo negli ultimi tempi. Commenti, per lo più positivi, sono giunti da tutti i politici e gli operatori sportivi, … non poteva essere altrimenti!

Mi auguro che questa sua richiesta di aiuto “Ultima speranza per un futuro sano ed equilibrato del calcio che unisce e trascende l’Europa”, possa trovare risposte concrete, e non si seguitasse a parlare di utopia!

Concludo affermando come sia indispensabile forgiare una nuova generazione di giovani, formarli nella legalità, per un futuro meno legato a piaceri e poltrone, più equo per tutti. Troppo businnes e denaro impazzito nel mercato del calcio: Calciopoli ha aperto un barilotto di intrighi e corruzioni, di difficile se non impossibile restaurazione, non ci possono essere giudici che giudicano se stessi, un sistema malato, in cui sono coinvolti tutti i centri del potere e le stesse maggiori istituzioni sportive!