15.02.08 - Appendice al mio intervento del 01.02: Salvare il salvabile!... 

Ritorna da Venezia un Verona bollito? No! Corre, lotta, è un Verona impegnato, ma alla fine ancora non riesce a produrre gioco. Fa tanta fatica, neanche gettando il cuore oltre l’ostacolo porta a casa il punticino che farebbe tanto morale. E’ pur vero che davanti aveva una squadra di tutto rispetto e che giocava tra le mura amiche, ma si sa in fondo in fondo anche i più pessimisti si aspettavano un qualcosa, … e così si va avanti!

Sono preparate da tempo queste mie quattro righe, e ci sono molti argomenti su cui riflettere, troppe cose non chiare che si leggono nelle varie dichiarazioni piene di forzata e obbligata fiducia da cui non si intravedono risoluzioni ai problemi e creano molta perplessità. E’ dovuta, l’ultima piccola parte d’ottimismo, c’è ancora del tempo prima di immolarsi alla rassegnazione, ma urge, è impellente, cambiare!

Abituato a dare risposte alle domande e soluzioni ai problemi, mi trovo imbarazzato, anche se qualche concetto l’ho espresso nelle mia corrispondenza (mail: due chiacchiere con …). Ottimista per natura, mi piacerebbe fosse il mio ultimo intervento di questo tipo, in cui esprimo il mio pensiero e modo di vedere, condito con qualche considerazione, che possa portare un aiuto per invertire questo trend!

Gli allenatori che finora si sono avvicendato nel Verona hanno agito tutti alla stessa maniera, proponendo moduli di gioco ripetitivi e inconcludenti in quando fine a se stessi, per poi nascondersi dietro un filo d’erba di qualche svista arbitrale tesa a giustificare i non risultati (con tanto di video dei presunti errori), od espressioni per salvare prestazioni, in buona parte sempre incolori, della serie: “Stiamo migliorando, ma siamo sfortunati”, che si accompagnano a leggerezze difensive e conclusioni sbagliate.

Affermare che il nuovo allenatore è tecnico esperto, definizione usata correntemente dalla stampa per Maurizio Sarri, napoletano di Arezzo, mi sembra quantomeno azzardato. Sono arrivati giocatori, più o meno espertii, da lui ben conosciuti che entrano e si fanno subito squalificare, possibile?

C’è qualcosa di strano che aleggia in questa società se succedono queste cose, il tempo per lavorare in tranquillità c’è stato, ne occorre dell’altro? L'avvertimento del tecnico che, se non cambiano i risultati, manda in campo la squadra Berretti, da quali presupposti è partita? Per arrivare a questo non c’era bisogno di cambiare, bastava continuare come prima! Cosa si nasconde dietro le sue dichiarazioni? Falsa modestia o celata presunzione?

Molto probabilmente nessuno ha saputo dove e come mettere le mani.

C’è una forte aria di rassegnazione tra la tifoseria, oramai non reagiscono più, tanta è la delusione e lo sconforto.

Non c’è più niente da chiedere al popolo giallo blu, ora bisogna dare!