15.01 - Confronto! Noi, i nostri giovani, ... e gli altri!

Siamo campioni del mondo! A volte lo dimentichiamo e continuiamo a sparlarci addosso, a torto o a ragione? Siamo proprio bravi? Certo, a livello di risultati con le nostre squadre maggiori non possiamo lamentarci, ma siamo sicuri che è tutto oro quello che luccica, o è frutto del caso, della nostra grande capacità di arrangiarci. Un’occhiata intorno a noi, in altre realtà calcistiche europee e ci accorgiamo che siamo indietro, per quanto riguarda la qualità del movimento giovanile.

Lo ripeto! I nostri giocatori sono gli ultimi, a confronto con i loro coetanei, a maturare e ad affermarsi nel panorama internazionale.            I numeri non tradiscono!

E’ un argomento trattato e dibattuto più volte: L’impostazione che dovrebbe (uso il condizionale) avere tutto “l’impianto calcistico” delle società, dal settore giovanile (percorso di formazione), fino alla fase professionistica, con annessi e connessi. Essa deriva da una programmazione, a medio e lungo raggio, che garantisce continuità in tutti i sensi, mettendo in prima linea la crescita, come la vogliamo chiamare? Morale, caratteriale, o altro, di un ragazzo che diventa uomo, con le proprie prospettive, più o meno di successo, unico protagonista della sua vita, in ogni modo ... di valore!

Non sono, per principio, amante delle statistiche, e con questo non le voglio svilire, ma sicuramente non le prendo come mezzo rilevante di confronto, per questo ogni studio sui vari settori giovanili o meglio i valori in percentuale derivante da dati acquisiti dallo studio dei vari processi di formazione, lo prendo con le pinze. C’è solo da conoscere, confrontare e poi muoversi per creare un modello nostrano secondo la nostra mentalità.

E’ indispensabile mettere mano, in primis, alle leggi dello stato, per adeguarle ad un progetto generale da inserire nel programma d’istruzione nazionale, predisponendo un piano formativo che dà la possibilità ai ragazzi di studiare, imparare un mestiere e nello stesso tempo praticare uno sport. Serve un percorso scolastico/sportivo, diverso dall’impostazione che ha attuato la FIGC con il Settore Giovanile e Scolastico, i cui grandi numeri, circa 800.000 tesserati, una miriade di società, formatori periferici, un torneo dal nome altisonante, non mi dicono niente!  E’ un’istituzione che non ha una sua forza materiale per tradurre in realtà i propri intenti, poiché non si basa su strutture societarie, ma sull’ampio scenario della scuola statale, essa stessa alle prese con enormi problemi. Un percorso di formazione, quello della federazione, che a mio avviso, si sta rivelando molto dispersivo e per questo motivo anche improduttivo, nonostante lo sforzo profuso dai suoi presidenti, Luigi Agnolin e Massimo Giacomini e i loro collaboratori. Meglio sarebbe indirizzare le forze (tempo, soldi e persone) verso le società professionistiche che sposano il progetto e nello stesso tempo monitorarle e vincolarle ad un protocollo prestabilito.  Come passare dall’utopia alla realtà?      La storia presente e passata ci consegna una serie d’esempi su cui basarci per ipotesi di programmazioni future. 

Nel cassetto ho ancora un mio vecchio progetto di un circolo sportivo (campi da tennis con spazi riservati all’aperto, un campo polifunzionale, un percorso attrezzato per l’attività motoria generale e per una piscina coperta con annessa palestra, da realizzare in un terreno ben delineato). Ultimamente, ho avuto modo di abbozzare sulla carta e plasmare nella mente un centro di formazione calcistico, immaginando una futura possibile impostazione della sua struttura: Spazi liberi da usare al bisogno, campi di calcio, polivalenti, foresteria, palestre, struttura ad uso scolastico e quant’altro, per realizzare una cittadella sportiva (un progetto organico completo, con la possibilità di adattarlo ad ogni tipologia di terreno), da creare ex novo, per impostare un settore giovanile di prim’ordine, d’esempio per altri futuri centri di formazione aventi sempre come punto di riferimento una società professionistica, ma questa è un’altra storia!