07.09 - B. M.: 

Ho osservato che molti portieri, quando si distendono in tuffo, arrivano sulla palla in primis con  la mano opposta alla direzione della stessa, al contrario di quello che affermi nel tuo libro.  

 

R.: Credo sia diventato un modo diverso e più comodo di allenare i numeri uno, quasi un’esigenza quella che porta ad arrivare sulla palla con la “mano sbagliata”, come affermo nel mio concetto di tecnica di base.

I portieri sono tutti molto alti, sempre più alti, e si alzano da terra poco o niente, si allungano e si sdraiano più che tuffarsi.   La conseguenza è quella di arrivare sulla palla con poca forza d’impatto, rivolti verso la propria porta (vedi rete di Aquilani in Siena – Roma, 2° di campionato) e, come dimostrato, con minima elevazione. Con questo sistema non c’è bisogno di imparare la tecnica di tuffo, la spinta è pressoché nulla, fanno meno fatica, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: non si può prescindere da alcuni concetti di tecnica di base per i portieri, così facendo, e il mercato ne è dimostrazione, avremo sempre meno portieri in Italia dopo che in passato questo ruolo era uno dei nostri punti di forza!