07.04.08 - calciopoli e doping

Non mi schiero dalla parte di nessuno, ma esprimo solo il mio pensiero e qualche considerazione.

 Calciopoli …

  Tutto si ripresenta, come costume, non fa eccezione il decadimento che ha attraversato il calcio.

A scadenze fisse, si torna a parlarne, basta una sentenza o una dichiarazione di qualche giocatore sugli episodi passati e si risveglia il processo a “calciopoli”. Torna in scena, sempre più alla ribalta, un protagonismo alimentato dai mezzi di comunicazione, con il loro incessante bisogno di riempire spazi sui giornali o nelle televisioni … e allora parliamone, senza far risaltare morali che dovrebbero essere senz’altro superate, ma che a loro volta ritornano!

Il colpevole, chi trasgredisce le regole, lo fa fino a che la collettività non se n’accorge, le fa rispettare, e gli presenta il conto.

L’accondiscendenza è un tacito consenso e peggiore, il cointeresse per un fine che viola i principi o che porta ad azioni ai danni di terzi, l’equivalente di accettare l’illecito.

E’ tutto più complicato, quando gli accordi coinvolgono persone che dovrebbero essere i principali tutori delle stesse norme.

Ci sono i colpevoli e coloro che ne diventano complici e perciò responsabili anche loro, ne consegue che sono, mi verrebbe da dire siamo, tutti collusi: chi scaglia la prima pietra?

  e doping.

Ho perso molti ex compagni di gioco in maniera a dir poco scandalosa!

Non posso parlare per bocca di altri, ma mi sembra strano che molti di loro erano obbligati a prendere farmaci o presunti tali a fronte d’eventuali ritorsioni; lo stesso si dovevano informare di qualunque cosa gli fosse prospettato.

Per quanto mi riguarda, non ho accettato situazioni poco chiare e ho rifiutato prescrizioni delle quali non ero  pienamente convinto del loro valore.

Può capitare, una volta, di sperimentare … ma la seconda no!

Così alla fine siamo noi i soli protagonisti della nostra vita, di azioni giuste o sbagliate, fermo restando che gli altri non sono sindacabili per i comportamenti tenuti, né giudicabili in un certo qual modo, se non si hanno prima delle prove inconfutabili. Non per questo sono tutti innocenti!

Dalle sole deduzioni non si condanna nessuno.

Il valore della vita è per definizione inconfutabile e coloro che per gioco o denaro ci giocano non sono persone degne di considerazione.

E’ una sensazione, quella che ho, abbastanza inquietante, accompagnata da un persistente senso d’impotenza, come percorrere una strada che ad un certo punto s’interrompe, senza essere in grado di frenare e nessuna capacità di soluzione. Basterebbe quantomeno essere consapevoli di che cosa andremo incontro, ma già da ora sappiamo che non siamo in grado di conoscerlo.  E continuiamo a correre!

Resta sempre, nonostante tutto, quella parte di te che guarda al futuro … con rinnovata fiducia!